Health Care Design

Il progetto dell’umanizzazione

“Umanizzare”:

[u-ma-niʒ-ʒà-re] (umanìzzo) v. tr.

Rendere umano o più umano; incivilire, civilizzare; rendere compatibile con la dignità umana […]

(da Devoto-Oli, Vocabolario della lingua italiana)

Umanizzare, nel senso di civilizzare, rendere compatibile con la dignità umana, esprime una nuova categoria del progetto spaziale: multidisciplinare, ma soprattutto costruita su un atteggiamento di affettività quale strumento indispensabile e unico per comprendere, conoscere e produrre un reale cambiamento fuori dai determinismi del progetto.
Un atteggiamento altro, che parte dalla consapevolezza che la nostra esistenza è spaziale e che lo spazio in cui ci muoviamo è dunque uno spazio di esistenza; che il nostro corpo è condizione unitaria e complessa della nostra esperienza; che questo nostro essere nel mondo è costruito sulla relazione come veicolo di conoscenza (se abitare implica aver cura, curare è in primo luogo ricercare queste relazioni), che sottende un’etica del sentire, una ricerca di valori costruiti su sentimenti attivamente convergenti verso uno scopo finale.
La collana non intende riferirsi solo a quegli spazi assolutamente altri che Foucault chiamava eterotopie, ma allargare la propria attenzione e il proprio punto di vista alle varie scale, dal progetto della città e degli spazi pubblici fino all’architettura ed al design, indagando anche come tutto questo esprima oggi forti cambiamenti nella vita sociale.
Umanizzare non riguarda solo il presente, vuol dire aver cura del futuro, ovvero essere consapevoli anche della necessità di mantenere un equilibrio durevole con l’ambiente, che è poi il modo di rendere concreta la sostenibilità.