Communities’ Sustainable Experiences
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“[…] Qualsiasi intervento nei territori storicizzati, ma non solo, sia in architettura che in urbanistica, dovrebbe avere come principî mai superati riferimenti vitruviani della utilitas, della firmitas e della venustas, tutte assieme e senza che l’una qualità prevalga sull’altra. […] La società e gli uomini per: vivere e riprodursi, lavorare, divertirsi, riposarsi, difendersi, e giocare hanno bisogno di strutture fisiche non banali, quindi architettonicamente utili per soddisfare qualsiasi esigenza della vita; da qui l’utilitas vitruviana. Queste strutture fisiche devono essere non solo utili, ma anche idonee alle specifiche richieste dell’uomo nella società contemporanea, ma anche sicure, solide e durevoli nel tempo. Per questo devono nascere da culture tecniche esperte; da qui la firmitas vitruviana. La sola tecnica, comunque, per quanto ispirata dalle migliori intenzioni non può essere, essa stessa, in grado di generare una nuova cultura. C’è bisogno di “qualcosa in più” che, sfruttando le esperienze del passato e le regole del presente, incroci il senso e il bene comune della civitas, quindi la politica e il sistema decisionale a questa collegato, tanto da trasferirsi nello spazio come estetica del vivere; da qui la venustas vitruviana. Le tre componenti vitruviane, ovviamente, non si possono porre sullo stesso piano, quanto su piani diversi, ma si incrociano tutte quando si opera nel tessuto vivo della società con progetti di trasformazione fisica e dovrebbero essere messi in tensione a seguito di bandi di concorsi di progettazione. È quello che è successo con la gestione del concorso di idee “BBC – Il Territorio del Benessere”, sviluppato intorno ad un bando competitivo tra architetti a cui è stato chiesto «di interpretare questo angolo di Toscana esaltandone salite, avvallamenti, sentieri tra boschi e vigneti, punti di osservazione da cui si può ammirare il mare e sentirne la brezza», e gestito tatticamente con una governance cooperativa tra attori istituzionali e specialisti nella fase di discussione/valutazione dei progetti presentati.” (dall’Introduzione di G. De Luca)